Cos’è il mining di criptovalute? Conviene? Cosa serve per iniziare?
Il mining di criptovalute è il metodo utilizzato per verificare le transazioni su un registro digitale (Blockchain) utilizzando un hardware con un’ampia potenza di calcolo. Il mining è qualcosa che qualsiasi individuo o organizzazione può fare con risorse hardware e software adeguate, ma l’espansione di questo processo e l’aumento dei costi lo rendono progressivamente difficile da realizzare con profitto.
In questa guida parleremo di tutti gli aspetti del mining di criptovalute , come funziona, cosa serve per iniziare, quanto si guadagna e che alternative ci sono.
Confronteremo il mining con il trading e gli investimenti nelle criptovalute, che sono alla portata anche di chi non ha alcuna competenza in questo settore, grazie alla possibilità offerta da eToro di copiare le operazioni eseguite dai trader più esperti.
Ma cos’è il mining? Ecco una scheda riepilogativa:
🕵️♂️ Cos’è il mining? | E’ il processo necessario a confermare le transazioni PoW |
💰 Col mining quanto si guadagna? | Dipende da molti fattori, primo fra tutti il costo dell’energia elettrica. |
👮♂️ Che rischi si corrono con il mining? | C’è il rischio di non recuperare mai l’investimento iniziale. |
📍 Cosa serve per iniziare? | Serve un hardware dedicato e un contratto favorevole per l’energia elettrica. |
💶 Quanto costano gli ASIC per Bitcoin? | Il costo di una macchina ASIC per il mining si aggira attorno ai $ 3000 |
Indice
Mining significato
Il mining di criptovalute è il processo in cui computer specializzati , noti anche come nodi o mining rig, convalidano le transazioni Blockchain per una specifica criptovaluta e, a loro volta, ricevono una ricompensa per il loro sforzo computazionale.
Le Blockchain richiedono un’ampia rete di macchine per verificare e archiviare le transazioni. I RIG utilizzano i processori più recenti (ad es. GPU , FPGA o ASIC ) e non fanno altro che fungere da nodo per la rete stessa. L’uso di personal computer standard come apparecchiature per il mining non è consigliabile, poiché la maggior parte non dispone della potenza di calcolo necessaria a rendere l’operazione redditizia.
Con una flotta di nodi, o un pool, un gruppo di singoli minatori può combinare la forza di calcolo, denominata in hash (quantità di operazioni al secondo), necessaria a vincere premi per ogni blocco estratto (convalidato).
La verifica delle transazioni basate sul mining è chiamata Proof of Work, una “prova del lavoro” che permette di ottenere un consenso decentralizzato per verificare l’integrità dei nuovi blocchi.
Contribuendo allo sforzo computazionale della PoW per convalidare le transazioni, i miner ricevono un importo predefinito della moneta che stanno “minando” in cambio del lavoro svolto.
Il protocollo garantisce l’integrità delle transazioni Blockchain e premia i minatori per le loro spese e i loro sforzi, ma scoraggia anche gli hackers che sperano di manipolare la criptovaluta. Il mining di criptovalute richiede un’ampia potenza di calcolo, creando concorrenza e una barriera all’ingresso per chi non ha le risorse e il capitale necessario.
Mining o trading?
Le opinioni su Bitcoin sono contraddittorie ma questa criptovaluta ha anche dato vita alla PoW e al mining , che inizialmente era davvero redditizio.
Col passare del tempo, l’algoritmo Bitcoin prevede un aumento della “complicazione” per mantenere stabili i tempi di elaborazione di una transazione.
Il numero sempre maggiore di miners, prima solo su Bitcoin e poi anche sulle altre criptovalute, ha portato alla nascita di vere e proprie mining-farm, delle gigantesche aziende con migliaia di macchine per il mining , diffuse in luoghi dove l’energia elettrica ha un costo trascurabile (quindi non in Italia).
Se non avete grandi capitali da investire per creare una mining-farm e non potete attingere ad energia elettrica a basso costo, vi conviene investire o fare trading di criptovalute, è molto più semplice e potenzialmente più redditizio.
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Mining criptovalute
Il mining di criptovalute è il modo in cui i minatori competono per dimostrare il loro lavoro computazionale in cambio di una ricompensa per ogni blocco aggiunto alla Blockchain. Dopo una serie di transazioni per una specifica criptovaluta, un blocco contenente i dati delle transazioni diventa visibile alla rete P2P della Blockchain.
I pool di nodi concorrenti utilizzano le loro capacità di elaborazione ad alte prestazioni per risolvere un problema matematico complesso e dimostrare l’integrità del blocco.
Dopo aver stabilito con successo la validità del blocco, i miners confermano l’aggiunta del blocco alla Blockchain e ricevono la ricompensa nella criptovaluta che stanno “minando”.
Non tutte le criptovalute permettono il mining, infatti questo sistema si basa sulla PoW (Proof of Work) ma esiste anche la PoS ( Proof of Stake) tramite la quale la conferma delle transazioni non avviene risolvendo un complesso algoritmo ma con lo staking (possesso) della criptovaluta stessa.
Mining Bitcoin
Nel 2009, la prima criptovaluta di grande successo, ideata dal famigerato Satosh Nakamoto è il Bitcoin, che ha premiato il suo primo minatore con 50 BTC.
All’epoca, le risorse di calcolo e l’energia necessarie per estrarre un singolo BTC erano significativamente inferiori alle attuali e questo ha consentito ai primi minatori di accumulare un gran numero di Bitcoin.
Poiché il protocollo Bitcoin mantiene un’emivita di circa quattro anni, i premi per i blocchi validati vengono dimezzati proprio ogni 4 anni e il processo è chiamato halving.
Sebbene la ricompensa per il mining continuerà a diminuire, il valore crescente di Bitcoin rende il processo ancora conveniente per le mining-farm, ma sempre più irrealizzabile per un singolo miner.
Mining guadagno
Trarre profitto dal mining di criptovalute è diventato sempre più difficile man mano che un gran numero di singoli minatori e società di mining sono approdate sul mercato negli ultimi anni. I costi variano in base all’hardware di mining e alla posizione geografica, ma i margini di redditività dei singoli minatori tendono ad essere davvero piccoli.
Poiché i minatori sono sempre di più, anche il costo dell’estrazione è aumentato notevolmente. I macchinari hardware costano da alcune decine a centinaia di migliaia di dollari e il costo dell’elettricità necessaria può essere davvero proibitivo a seconda della posizione geografica nella quale si trova fisicamente l’hardware di estrazione.
In definitiva il guadagno dal “mining fai da te” è molto difficile da quantificare e il rischio di non rientrare dell’investimento è elevato.
Mining pc
Mentre un decennio fa i minatori fai-da-te potevano lavorare con la scheda grafica del PC di casa, il mercato globale del mining di criptovalute di oggi è progressivamente gestito da aziende e organizzazioni gigantesche, che non lasciano spazio al fai da te.
Secondo il National Bureau of Economic Research (NBER) degli Stati Uniti il 10% dei minatori più ricchi controlla il 90% del mining e solo lo 0,1% (circa 50 mining farm) controlla quasi il 50% della capacità di mining globale.
Mining online
Gli individui interessati al mining di criptovaluta possono possedere e gestire un impianto di mining o acquistare hash rate da un impianto di terze parti, noto anche come cloud mining.
Possedere e gestire un impianto minerario comporta il costo iniziale per l’hardware dedicato e spese operative continue come l’elettricità . Tuttavia, offre un maggior controllo e un profitto potenziale più elevato.
In confronto, il cloud mining non richiede un investimento iniziale elevato e offre ai miner la flessibilità di investire ciò che possono permettersi. Purtroppo la resa davvero bassa e le numerose truffe di società che si spacciano per mining-farm senza esserlo, lo rendono davvero sconveniente.
Mining software
Le applicazioni di mining per criptovalute sono programmi software commerciali o open source che facilitano l’estrazione di criptovalute specifiche.
I mining software fungono da piattaforme per i pool di mining, collegando i minatori interessati a combinare potenza di hashing con altri miners.
Il software di mining è essenziale per i minatori medi che hanno risorse limitate e vogliono creare una rete per essere competitivi.
Anche in questo caso per iniziare è necessario un capitale di alcune decine di migliaia di euro e i cambiamenti costanti nel costo dell’energia rappresentano delle sfide proibitive per chi non è ben capitalizzato.
Conclusioni
La maggior parte delle criptovalute utilizza il mining e il protocollo proof-of-work (PoW) come meccanismo di consenso per confermare le transazioni sulla Blockchain.
Il metodo alternativo sempre più utilizzato è il protocollo Proof-of-Stake (PoS) che non prevede l’utilizzo di macchinari energivori.
Sebbene il mining sia un processo che esaurisce le risorse, lo staking richiede di detenere criptovalute per un periodo prolungato e quindi anche in questo caso sono necessari capitali ingenti per ottenere un ritorno economico significativo.
Diverse monete considerano il passaggio da PoW a PoS per ottenere pratiche più sostenibili dal punto di vista ambientale e non dipendere troppo dalle oscillazioni del prezzo dell’energia.
In definitiva se non avete un capitale considerevole vi sconsigliamo il mining. E’ molto più semplice investire direttamente sulle criptovalute che vi interessano, con uno dei Broker che abbiamo presentato in questa guida.
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FAQ
Il termine mining significa risolvere un algoritmo per convalidare una transazione fra criptovalute.
Una volta risolto l’algoritmo e convalidato un nuovo blocco sulla Blockchain si riceve un premio nella stessa criptovaluta “minata”.
Per le grandi mining-farm, che hanno macchinari all’avanguardia e contratti di energia elettrica favorevoli si, per i miner fai-da-te no.
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